Riccardo Marca

Riccardo Marca

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Da tanti anni ormai sono sempre in giro per il Mondo a caccia dei venti migliori.

Quando sono in mare con il mio windsurf tutti i pensieri che fino a poco prima avevo spariscono, non c’è altro che il soffio del vento, lo scorrere delle onde, ed io.

La ricerca del vento e dell’onda perfetta sono parte fondamentale di ciò che faccio, specialmente nel periodo invernale nel quale mi alleno in previsione della stagione agonistica che solitamente inizia in primavera.

Quando vi capita di osservare alcuni di noi, mentre proviamo le nostre evoluzioni nelle acque di qualche lago o al largo di qualche spiaggia oceanica fate attenzione ai nostri movimenti.

Tutto dipende da una cosa molto semplice: l’equilibrio. Puoi cadere o stare in piedi,

chiudere un trick o finire a gambe all’aria. Tutto dipende dall’equilibrio.

E questo per me è anche un po’ una metafora della vita.

E mi vengono in mente le tante frasi che utilizziamo nella vita di tutti i giorni per indicare una situazione di normalità, a volte di felicità, costruita a fatica: “ritrovare il proprio equilibrio”, “fare una dieta equilibrata”, “muoversi come un equilibrista in mezzo ai problemi”.

E poi, lo diceva anche Einstein, “la vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti”.

E allora, da “maestro dell’equilibrio” quale come surfista dovrei essere, vi propongo 7 esercizi semi-seri per migliorare la vostra stabilità personale.


1 EQUILIBRIO TRA LA NOTTE E IL GIORNO.

Il sonno è uno dei tasselli più importanti per il mio equilibrio. Dormire regolarmente e sufficientemente infatti mi perfette di recuperare le forze e riposarmi, un fattore che può sembrare banale e scontato, ma che è più importante di quanto si possa pensare per la vita di un atleta.

Ma se sei un surfista il mattino ha l’oro in bocca e devi essere sempre pronto a sfruttare ogni alba ed ogni tramonto che ti regalino un po’ di vento.

Non mi piace dormire troppo a lungo il mattino, ho sempre come l’impressione di avere sprecato del tempo.

Soprattutto quando mi trovo in Sudafrica per i mesi invernali le mie giornate si allungano e le notti si accorciano sempre di più.

Voto all’equilibrio: super-stabile e super-diurno.

Riccardo marca

© SportWide Group

2 EQUILIBRIO TRA UOMO e…natura

Cercare il più possibile l’armonia con la natura è un altro punto fondamentale della mia vita.

E’ per amore della natura, oltreché della mia voglia di libertà, che ho scelto questo sport.

Per molto tempo l’armonia con la natura è stata una mia ricerca personale; era il mio modo di vivere e di rispettare l’ambiente, gli elementi (il vento su tutti), gli animali e le piante.

Poi un paio di stagioni fa, ero a Jericoacoara, in Brasile, per la stagione invernale e successe una cosa che cambiò il mio approccio con la Natura per sempre.

Rientrando da un allenamento sono quasi inciampato in una tartaruga: era morta. Era rimasta impigliata in una rete di nylon che ancora le avvolgeva il collo e parte del corpo.

Quell’esperienza, che può sembrare banale (capita spesso a chi fa la nostra vita di vedere pesci o altri animali morti sulla battigia), mi colpì veramente molto.

Mi costrinse a pensare che il mio stare in equilibrio con la natura, il mio rispettare l’ambiente e gli altri esseri viventi non era sufficiente. Potevo e dovevo fare di più.

Da questo momento, che potrei sicuramente definire di “disequilibrio”, è nata la mia collaborazione con il WWF che mi ha portato a diventare testimonial per la Campagna #generAzioneMare.

E’ un’attività iniziata da poco, della quale vado molto orgoglioso, e per la quale mi sono già impegnato e ho intenzione di impegnarmi molto perché penso che in questo caso, non sia sufficiente accontentarsi del proprio personale equilibrio: per la Natura e l’Ambiente dobbiamo tutti fare qualcosa di più.

Voto all’equilibrio: forte e contagioso

Riccardo marca

3 EQUILIBRIO TRA SCIENZA E…scaramanzia

Cercare di prevedere la pioggia o aspettare il vento seduto sul bagnasciuga non può che essere un atto di speranza pura, no?

E allora a cosa è meglio affidarsi?

Ho il telefono intasato di applicazioni per le previsioni meteo, due o tre per ogni angolo del Mondo, e cerco sempre di scegliere la spiaggia più ventosa.

So sempre quali sono le più affidabili.

Quando il vento manca però compaiono sempre sulle rive i vecchi saggi del luogo che interpretano i segnali della natura per fare le loro (attesissime) previsioni.

Ne ho sentite di tutti i colori, tra cui:

-ah oggi gli insetti si muovono freneticamente, vedrai che farà molto vento!-

e

-mmh gli uccelli cantano troppo, oggi calma piatta.-

Difficile scegliere, finisce sempre che credi a chi predice più vento degli altri, così, perché ti sta più simpatico.

Voto all’equilibrio: sereno variabile.

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© SportWide Group

4 EQUILIBRIO TRA essere cosmopolita e sentirsi sempre tanto italiano (soprattutto a tavola)

Qui l’essere un atleta italiano irrompe prepotentemente nel mio equilibrio. Atleta significa cercare di mangiare sano e preciso, italiano significa mangiare bene sempre.

Città del Capo, sede degli allenamenti invernali è una metropoli cosmopolita divisa in enormi quartieri diversissimi tra loro.

Cucine da ogni angolo del Mondo e se vuoi puoi mangiare una cosa diversa ogni sera per un mese intero.

A me piace uscire a cena e quando sono in giro per le gare o gli allenamenti, mangio praticamente sempre fuori. Ma la sera più bella, quella in cui mi sento di nuovo un po’ a casa, è quella in cui vado a mangiare la pizza in un ristorante italiano. Mangiare italiano e magari sentire anche qualche parola nella nostra lingua, mi fa sentire subito più vicino a casa.

Voto all’equilibrio: oscillante con punte di nostalgia.

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5 EQUILIBRIO TRA CORAGGIO E COMODITÀ

Avevo solo 16 anni quando ho lasciato la mia casa per trasferirmi in Sardegna.

Facevo il liceo scientifico ma avevo un solo obiettivo in testa: surfare.

Passavo da tanti anni le vacanze in Sardegna e nelle due estati precedenti al trasferimento ci ero stato per oltre due mesi di fila, che mi erano bastati per capire dove avrei voluto vivere.

La mia passione era talmente forte che perdere una giornata di vento era una vera e propria frustrazione, anche perché quello era l’unico periodo dell’anno in cui avevo la possibilità di surfare tutti i giorni.

A quell’età molto spesso chi vuole inseguire un sogno sportivo è costretto a cambiare tutta la propria vita per inseguirlo ed io non ho fatto eccezione.

Ma tutti vi racconteranno che ne vale la pena, eccome!

Così ho presentato un dettagliato piano di battaglia ai miei, arrangiato l’acquisto di un motorino, trovato una sistemazione e sono partito.

Mancanza di casa?

Certo ovvio.

Ma di sera mi addormentavo immaginando di essere cullato dolcemente dalle onde del mare.

Voto all’equilibrio: itinerante ma saldissimo.

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6 EQUILIBRIO TRA ALLENAMENTO E LIBERTÀ

Nella nostra attività non esiste una vera e propria federazione o squadre per cui gareggiare.

Il mio punto di riferimento per la preparazione atletica è una palestra di Riccione, che mi segue anche a distanza durante le gare i periodi di allenamento passati lontano da casa.

Per quanto riguarda gli allenamenti in acqua, sul windsurf, non esistono veri e propri allenatori, siamo noi atleti ad essere autodidatti, ognuno ha la propria tecnica di allenamento.

Si tratta quasi più di una sperimentazione individuale che non di uno studio dei fondamentali.

Siamo in pochi al Mondo capaci di eseguire certe evoluzioni per cui è più l’influenza che esercitiamo l’uno sull’altro a spingerci avanti e non la guida di un allenatore.

Ogni mio allenamento è mirato alla gara. Ogni gara si sviluppa in “heat” o batterie, in ognuna delle quali ogni atleta ha a disposizione 7 minuti per dare il meglio.

Nel corso degli anni la mia tecnica si è affinata e sono in grado di intuire da solo cosa devo cambiare o migliorare per eseguire acrobazie nuove.

Il mio migliore allenatore sono state le nasate date sull’acqua nel corso degli anni, e non le cambierei con nulla al Mondo.

Voto all’equilibrio: camminata sulla corda sospesa, solitaria ma sono comunque tranquillo!


7 EQUILIBRIO TRA AMICI E SOCIAL

Come ogni cosa anche viaggiare tutto l’anno ha i suoi lati positivi e negativi.

Non è facile costruirsi delle amicizie che resistono ai chilometri.

Diciamo che non si ha la fortuna di fare una chat con gli amici del quartiere, che mi conoscono come le loro tasche, e andare a farmi un caffè con loro in qualunque momento.

A volte il tempo a disposizione per stare a casa è davvero troppo poco per godersi appieno sia la famiglia che la propria crew.

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Viaggiare così tanto ti mette in contatto con una valanga di persone diverse, e questo è sempre un arricchimento, anche se magari si possono usare solo i social per rimanere in contatto.

E per questo che condivido tantissimo con i miei colleghi, che spesso diventano amici, amici veri.

Siamo sullo stessa barca, o meglio sullo stesso windsurf.

Voto all’equilibrio: in costante oscillazione, ma incredibilmente non cado mai.


Conclusioni? Non saprei…provate a tirarle voi.

Non credo sia sempre necessario e utile trovare una morale, a volte le parole sono solo suggestioni che comunque ci prendono per mano e ci spingono in una direzione piuttosto che in un’altra.

Quello che posso dire è che riuscire a stare ben saldi sui propri piedi sempre è sempre un bel punto d’inizio.

Riccardo Marca / Contributor

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