Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas

8 MIN

646 miglia.

Durante la mia prima notte al college, guardando il soffitto della stanza. ho contato le miglia che mi separavano dalla mia famiglia.

E ho pianto.

Non c’è niente di male nel dirlo.

Mamma, papà e le mie sorelline sono venuti con me fino a Wake Forest, nella Carolina del Nord, solo per assicurarsi che fosse tutto come lo avevamo immaginato.

Per aiutarmi a disfare i bagagli.

A sistemare le cose in camera, fare un giro del campus.

Poi sono ripartiti, ed io mi sono sentito solo, per la prima volta lontano dai miei affetti e senza sapere come si fa una lavatrice o come si fa a prendersi cura di se stessi. Neppure ci pensavo a quanto sarebbe stato difficile scendere in campo con ragazzi più grossi di me, più esperti di me, forse anche più forti di me.

Mi sono chiesto: perché?

Perchè amo qualcosa così tanto da sopportare questo stress?

La risposta, in quella notte e in tante notti dopo di quella, che fossi al College o dall’altra parte di un Oceano, non l’ho trovata dentro di me.

L'ho trovata intorno a me.

Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas

Sono cresciuto in una famiglia numerosa, non solo perchè ho due sorelle ma perchè gli zii, i cugini e i nonni hanno sempre fatto parte della nostra vita in senso stretto. Mamma ha origini italiane, i Cappelletti.

Mio nonno aveva 11 fratelli e in tutta Syracuse era impossibile fare la spesa, andare a scuola o in palestra senza incontrare uno dei nostri parenti.

Mio padre, John, è stato tre volte All-American, ha giocato in division three all’Hamilton College e ha fatto un anno da professionista a Londra, alla fine degli anni '80, prima di fare le valigie e tornare a casa.

Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas
Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas

Io ho frequentato la stessa high school di mio padre, ho imparato a giocare nella stessa palestra dove è cresciuto, e da lui ho ereditato la voglia di allenarmi e la dedizione nel costruire un percorso passo dopo passo, con pazienza e costanza. Dal canestro Fisher-price di plastica, nel seminterrato di casa, al parquet tirato a lucido dell’NBA e dell’Eurolega. Se penso al percorso che ho fatto per arrivare al punto esatto in cui sono oggi, tutto mi sembra incredibile.

Nel profondo non ho mai desiderato una vita diversa da quella offerta dalla pallacanestro ma, allo stesso tempo, se al College mi avessero chiesto di tracciare una linea immaginaria per dare forma al mio futuro non sarebbe potuta essere più diversa da quella che è stata in realtà.

Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas

Nello sport, per avere successo, serve avere fiducia.

Autostima.

Autorevolezza.

E spesso, per ottenerle, le proprie forze non bastano.

Ci sono momenti in cui è difficile fare tutto questo solo per me stesso.

Momenti in cui, se fossi da solo, forse, non lo farei.

Sono così tante le persone che mi hanno aiutato ad arrivare dove sono adesso, che non potrei mai mentire e raccontare dei miei meriti soltanto.

Ci sono sguardi, gesti, conversazioni che danno scopo al tuo cammino. É solo grazie a chi sta seduto di fronte o all’altro capo di un telefono che riscopri il tuo reale valore, che ricordi il tuo scopo.

Uno specchio riflette ciò che vedi e non ciò che sei, dubbi e incertezze comprese. Mentre gli occhi delle persone che ci conoscono davvero riflettono l’immagine più completa di chi siamo.

Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas
Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas

In NBA ero esattamente nella linea di galleggiamento tra riuscire ad entrare in una squadra o restare nella lega di sviluppo per il resto della carriera. La scelta logica, e giusta, era quella di sbarcare in Europa e provare a costruirmi una certa credibilità qui. Prima di tutto perché si gioca un gran basket, e poi per prendermi cura della mia famiglia.

A volte, noi americani, tendiamo a generalizzare un po’, ma ogni parte d’Europa è diversa, proprio come gli States.

Sono stato a Berlino, che è stupenda e dove tutti parlano l’inglese; sono stato a Tenerife, dove il sole ti fa credere di essere in vacanza tutto l’anno; e ora sono a Kaunas, dove il freddo mi ricorda casa e dove, in città, ho trovato i tifosi più coinvolti che abbia mai visto.

La scorsa stagione è stata dura, ma ho avuto la fortuna di costruire dei legami con i compagni che andavano oltre il significato della singola partita, oltre il risultato.

Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas

© Zalgiris Siauliai

Sono i piccoli gesti a fare la differenza, come parlare in inglese anche tra lituani, in modo che anche io possa far parte dei loro discorsi sempre.

Vuol dire molto, vuol dire non sentirsi soli a mille miglia da casa.

Vuol dire che ogni giorno fremo dalla voglia di tornare in quello spogliatoio a costruire qualcosa di buono insieme proprio a quei ragazzi. É la prima volta che la mia carriera mi regala una stagione da vivere nello stesso luogo in cui ho passato quella precedente, e voglio usare tutto ciò che ho imparato per poter essere al servizio della squadra, perchè il mio nome possa essere sempre più familiare al pubblico.

Voglio lasciare qualcosa.

E, anche in questo caso, ad un certo punto smetti di farlo per te.

Ti guardi intorno, vedi un palazzo pieno di persone che ti spingono ad andare oltre i tuoi limiti, in un campionato magnifico, che è l’Eurolega, dove una piccola città come Kaunas fronteggia a testa alta corazzate come Madrid, Barcellona, Milano, e lo fa senza arretrare mai di un centimetro.

Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas

© Zalgiris Siauliai

Lo fai per il pubblico sulle tribune, lo fai per quello davanti alla tv, lo fai per la famiglia a casa e lo fai per i tuoi compagni di squadra. Come nell’ultima partita di regular season dello scorso anno, che non valeva più nulla ai fini della classifica ma valeva tutto per noi. Perché era l’ultima partita di Eurolega per una leggenda del basket lituano e dello Zalgiris.

Paulius Jankunas è nato a Kaunas, e qui ha giocato per 20 anni.

La sua è una storia così diversa dalla mia, che vengo da un paese lontano, e che non mi sono mai fermato più di una stagione nello stesso posto.

Eppure, in quel momento, la Zalgirio Arena è diventata casa mia quanto lo è la sua, e aver portato la partita all’overtime grazie ad una tripla allo scadere mi ha reso parte del gioco, quello con la G maiuscola.

Parte di quell'istante, parte della storia di Paulius.

Parte della sua gente, che ora è anche la mia gente.

Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas / Contributor

Tyler Cavanaugh Zalgiris Kaunas